herman de vries
BE HERE NOW
a cura di Roberto Lacarbonara
Domenica 28 luglio 2024, dalle 18.00 alle 21.00
Il secondo appuntamento della stagione espositiva di Dep Art Out a Ceglie Messapica – sede estiva dalla Dep Art Gallery di Milano – è dedicato ad herman de vries.
Domenica 28 luglio 2024, dalle ore 18 alle 21, si terrà la serata-evento durante la quale saranno presentati tre lavori inediti realizzati dall’artista olandese per gli spazi del trullo Dep Art Out, due dei quali con materiali naturali provenienti dalla zona. Durante la serata, organizzata in collaborazione con la Settantotto Gallery di Gent, ci sarà un intervento a cura del critico d'arte Roberto Lacarbonara.
Il titolo della mostra di herman de vries – tratto da un celebre saggio dello psicologo statunitense Ram Dass, studioso della psichedelia e degli effetti delle sostanze LSD – conferisce massima centralità a un principio Zen legato alla presenza e alla percezione di sé, dello spazio e del tempo. Condizione ribadita dalla breve durata dell'esposizione, una sola notte, come in un irripetibile appuntamento.
I AM HERMAN DE VRIES
I AM HERE, I AM NOW HERE
All'interno dello spazio circolare del trullo, de vries compone un'installazione ambientale in tre parti, quasi con l'idea di "mettere a dimora" gli elementi naturali prescelti per la costruzione dell'opera e posizionati a contatto con la pietra del pavimento.
La produzione dell’artista olandese, da oltre mezzo secolo, è orientata alla raccolta e organizzazione di materiali organici, spesso prelevati dal contesto espositivo e collocati secondo forme geometriche elementari: una modalità che deriva dalle prime astrazioni geometriche degli anni Sessanta e Settanta, note con il nome di "random objectivation" (oggettivazioni casuali).
Al centro dello spazio, l'opera chance & change è composta da due parallelepipedi di legno che, nonostante le medesime dimensioni e materiali, mostrano stati vitali differenti: un primo solido appare perfettamente squadrato, chiaro e netto nel suo volume, nel colore, nella compattezza lignea; il secondo reca segni di decomposizione per effetto del tempo e di differenti cause di consunzione (il fuoco, l'acqua). I processi di cambiamento e transitorietà agiscono sulle cose trasformandone aspetto e struttura, rivelando la vitalità di ogni elemento, la sua incessante trasformazione all'interno del ciclo naturale.
Ai lati della coppia di sculture, due cerchi di vegetazione locale – uno composto con foglie di castagno, l'alto con foglie di maquis– richiamano la forma architettonica dell'edificio e la sua funzione rurale, alludendo alla contiguità tra elementi primari e materiali costruttivi, celebrando la relazione organica e vitale tra uomo e natura.
Nato nel 1931 ad Alkmaar, in Olanda, herman de vries dal 1954 ha lavorato su mobiles, collage, monocromi, assumendo precocemente un ruolo importante nel gruppo olandese Nul e nel Gruppo Zero, anche attraverso un'intensa attività di scrittore ed editore sperimentale, come nel caso della sua rivista Integration.
Fin dal suo esordio nel Gruppo Zero, negli anni Cinquanta e Sessanta, de vries ha lavorato costantemente su un'idea di espressione compositiva e operativa essenziale, elementare, cercando di ricreare i meccanismi fondamentali della vita attraverso l'azione artistica. Nella sua opera, segnata nel corso dei decenni da una gamma straordinariamente inventiva di soluzioni e di esperimenti materiali e linguistici, arte, scienza e filosofia sono costantemente messe in relazione tra loro e con la realtà del mondo.
Egli classifica i suoi dipinti come "informali". Privi di figurazione e di colore, i dipinti sono i suoi primi passi verso la casualità come principio dell'ordine. Questo principio mira a raggiungere un'oggettività assoluta e ha avuto un ruolo centrale in tutta la sua carriera artistica. Attualmente la sua arte si concentra sul rapporto interrotto tra umanità e natura. Nel 2015, herman de vries ha rappresentato l’Olanda alla LVI Biennale di Venezia (mostra curata da Cees de Boer e Colin Huizing).
Di solito stilizza il suo nome in minuscolo come herman de vries sulle sue opere, "per evitare la gerarchia".
de vries lavora e vive con la moglie Susanne a Eschenau, vicino a Knetzgau, in Germania.
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herman de vries
BE HERE NOW
curated by Roberto Lacarbonara
Sunday 28 july 2024, from 6 p.m. to 9 p.m.
The second appointment of Dep Art Out exhibition season in Ceglie Messapica - the summer venue of the Dep Art Gallery in Milan - is dedicated to herman de vries.
On Sunday 28 July 2024, from 6 to 9 p.m., a special evening event will take place during which three new works created by the Dutch artist for the Dep Art Out trullo spaces will be presented: two of them using natural materials from the area. The evening, organized in collaboration with the Settantotto Gallery in Gent, will feature a presentation by the art critic Roberto Lacarbonara.
The title of herman de vries's exhibition - taken from a famous essay by the American psychologist Ram Dass, a scholar of psychedelics and the effects of LSD substances - gives utmost centrality to a Zen principle linked to the presence and perception of self, space and time. A condition reaffirmed by the short duration of the exhibition, a single night, as in an unrepeatable appointment.
I AM HERMAN DE VRIES
I AM HERE, I AM NOW HERE
Within the circular space of the trullo, de vries composes a three-part environmental installation, almost with the idea of 'planting' the natural elements chosen for the construction of the artwork and placed in contact with the stone of the floor.
For more than half a century, the Dutch artist's production has been oriented towards the collection and organisation of organic materials, often taken from the exhibition context and placed in elementary geometric shapes: a mode that originates from the early geometric abstractions of the 1960s and 1970s, known as “random objectivation”.
At the center of the space, the work chance & change is composed of two wooden parallelepipeds which, despite having the same dimensions and materials, show different states of vitality: the first solid appears perfectly square, clear and sharp in its volume, colour and wooden compactness; the second has signs of decomposition due to time and different causes of consumption (fire, water). The processes of change and transience act on things, transforming their appearance and structure, revealing the vitality of each element, its incessant transformation within the natural cycle.
On both sides of the pair of sculptures, two circles of local vegetation - one composed of chestnut leaves, the other of maquis leaves - recall the architectural form of the building and its rural function, alluding to the contiguity between primary elements and building materials, celebrating the organic and vital relationship between man and nature.
Born in 1931 in Alkmaar, the Netherlands, herman de vries has been working on mobiles, collages, monochromes since 1954, assuming an important role in the Dutch group nul and the international movement zero at an early stage, also through an intense activity as an experimental writer and editor, as in the case of his magazine Integration.
Since his debut in the international movement zero, in the 1950s and 1960s, de vries has constantly worked on an idea of essential, elementary compositional and operative expression, trying to recreate the fundamental mechanisms of life through the artistic action. In his work marked across the decades by an extraordinarily inventive range of solutions and materic and linguistic experiments, art, science and philosophy are constantly put into relation with each other and the reality of the world.
He categorises his paintings as 'informal'. Using no figuration or colour, the paintings are his first steps towards randomness as a principle of the order. This principle aims to achieve absolute objectivity and has had a central role throughout his artistic career. Currently, his art focuses on the disrupted relation between humanity and nature. In 2015, herman de vries represented the Netherlands at the LVI Venice Biennale (exhibition curated by Cees de Boer and Colin Huizing).
He typically stylises his name in lower-case as herman de vries on his artwork 'to avoid hierarchy'. de vries works and lives with his wife Susanne in Eschenau near Knetzgau, Germany.
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