Pino Pinelli. Antologia Rossa
a cura di Alberto Zanchetta
Dep Art Gallery, Milano
22 marzo - 30 maggio 2015
La Galleria Dep Art inaugura una mostra retrospettiva dedicata a Pino Pinelli. Opere dagli anni ’70 ad oggi: dai primi monocromi che indagano lo "stato ansioso" della pittura fino alla “rottura del quadro” e le conseguenti “disseminazioni”.
Come scrive A. Zanchetta: «Nella seconda metà del XX secolo i pittori avevano rinunciato alla cornice del quadro – sentita come un vincolo e un orpello – e si erano interessati a scandagliare le pareti dei musei o delle gallerie d’arte, permettendo così alle opere di entrare in relazione diretta con l’ambiente espositivo, “luogo di accadimenti” che diventa il nuovo confine spaziale della pittura. Negli anni Settanta, artisti come Pino Pinelli si avvedono anche del limite imposto dal telaio del quadro stesso; rispondono quindi con una deflagrazione e uno sconfinamento in grado di dare corpo alla pittura, rendendola materia (più ancora che materica). Pinelli, ad esempio, avverte l’esigenza di rifondare la natura stessa della pittura, i suoi presupposti, prefigurandone gli sviluppi futuri e tutte le diramazioni possibili. Ancor oggi, la sua è una pittura “pensata” in relazione allo spazio espositivo, “progettata” per vivere in sinergia e in simbiosi con l’architettura».
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Titolo | Pino Pinelli. Antologia Rossa |
Date | 22 marzo - 30 maggio 2015 |
Opening | 21 marzo - ore 18.00 |
Catalogo | bilingue italiano/inglese, con testo di Alberto Zanchetta |
Pino Pinelli. Antologia Rossa
curated by Alberto Zanchetta
Dep Art Gallery, Milan
March 22 - May 30, 2015
Dep Art Gallery is inaugurating an important retrospective exhibition dedicated to Pino Pinelli with works ranging from the seventies to today: starting from the first monochromes, investigating the “anxious condition” of painting, until the work of art was “broken” itself, and disseminations followed.
As A. Zanchetta writes: «During the second half of the twentieth century, painters rejected painting frames – felt as an obligation and a frill – and involved themselves in probing the walls of art museums and art galleries, thus allowing works to enter in direct relation with the exhibition space, a “place of happenings” becoming the new spatial limit of painting. During the seventies artists as Pino Pinelli also got knowledge of the boundary imposed by the structure of the work itself; they therefore answered with an explosion and a trespassing of it, giving a body to painting and making it a material (more than materical). Pinelli, for example, feels the necessity of resettle the nature of painting itself and its premises, foreseeing its future developments and all possible applications. Today his painting is still “thought” in relation to the exhibition space and “projected” to live in synergy and symbiosis with architecture».
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Title | Pino Pinelli. Antologia Rossa |
Dates | 22 March - 30 May 2015 |
Opening | 21 March - 6 pm |
Catalogue | bilingual Italian/English, with text by Alberto Zanchetta |