Dep Art Gallery pone al centro del proprio progetto Imi Knoebel e prova a raccontare un momento storico in divenire, accostando artisti, italiani ed internazionali, che lo hanno preceduto e che ne hanno colto l’eredità.
L’opera di Imi Knoebel è sicuramente considerata contemporanea ma la sua ricerca e il suo modus operandi sono già diventati una grande fonte di ispirazione, per non dire uno standard, per la generazione successiva.
Per inquadrare il momento storico della sua formazione, si possono individuare tre macro aree. La Bauhaus, sua prima fonte di formazione, ispirazione e conoscenza, sarà sempre uno dei cardini del suo pensiero (ad esempio il lavoro in “serie”, il “modulo” e i materiali). Il gruppo Zero, di cui Imi Knoebel non farà mai parte, sebbene sia uno dei primi movimenti in aperta contrapposizione nei confronti della generazione precedente, che nel suo “annullamento” ridefinisce i concetti fondamentali dell’arte, aprendo per primo innumerevoli strade alternative. È la figura Joseph Beuys a catturare l’attenzione del giovane studente e ad aiutarlo nello sviluppo della sua poetica, cui però non si accosterà mai per estetica a quella del professore / sciamano.
Proprio per il suo rigore stilistico con cui sviluppa un linguaggio in continua evoluzione, lavoro dopo lavoro, serie dopo serie, attraverso un approccio analitico all’arte (coeva di molti altri artisti del suo tempo), sarà uno dei maestri “inconsapevoli” della generazione a lui successiva. Artisti che continuano ad adottare una ricerca pittorica caratteristica nelle forme e nel colore, ma ormai pacificamente dissociata dal binomio di pittura-tela.
La proposta per MiArt 2022 evidenzia tali momenti e, accanto all’opera di Imi Knoebel, ferma l’attimo immediatamente precedente, collocando la ricerca di Turi Simeti in rappresentanza del Gruppo Zero. Una poetica, quella di Simeti, basata su elementi in armonia senza lasciar spazio alla casualità del gesto ma controllando ogni elemento in atto.
Pino Pinelli è un artista coevo a Imi Knoebel: figlio dello stesso periodo storico, anche se l’eredità culturale di Italia e Germania sottende alcune differenze. In ambito artistico sono influenzati dalle stesse figure, tra le quali svetta Lucio Fontana.
Wolfram Ullrich e Regine Schumann, entrambi nati nel 1961 fanno parte della generazione successiva di cui si accennava pocanzi. Sono i primi a trovarsi in un mondo sempre più connesso, dove viaggiare, informarsi e avere accesso a passato e presente è estremamente facile. È un confronto diretto con il mondo, vivendo una coscienza che, sebbene non ancora globale, è sicuramente europea, pur mantenendo una stretta relazione con ciò che avviene oltreoceano, dall’Asia alle Americhe.
Ecco che Imi Knoebel diventa il perfetto collegamento tra generazioni, un artista assolutamente al cento dell’interesse del collezionismo, maturo nella sua poetica e contemporaneo in quanto tale.