Un racconto a cura di Gianluca Ranzi, critico e studioso dell’arte che si è occupato maggiormente di Fluxus, Mono-Ha, Happening e Gutai. In questa “pillola di cultura” ci presenta Chun Kwang Young, un’artista coreano nato nel 1944 che ha iniziato a collaborare con la Dep Art Gallery nel 2020.
Chun Kwang Young ha contribuito a portare alle vette del sistema internazionale l’arte coreana. Il suo lavoro è il frutto di vari elementi come religione, spiritualità, azione, identità e cultura, materia e spazio. È proprio dal Tongbulgyo (Buddhismo coreano) che Chun riesce a far sì che il soggetto delle sue opere si identifichi nel “pacchettino”, il quale come nel buddhismo non può esistere se non nell’unione: i singoli pacchettini assumono valore solo se intesi insieme. La spiritualità, invece, è nello scambio di relazioni. Di conseguenza, il quadro e lo spettatore sono complici e uno essenziale per l’altro. Attraverso l’azione, il pacchetto, ricoperto da antiche carte coreane simboleggia la memoria e l’identità di una cultura. Infine, in Chun troviamo materia e spazio, una materia capace di uscire dall’opera e invadere il nostro spazio interagendo con lo spettatore.
A story curated by Gianluca Ranzi, art critic and art historian, who mostly works on Fluxus, Mono-Ha, Happening e Gutai. In this “cultural pill” Ranzi presents Chun Kwang Young, a Korean artist born in 1944, who has been collaborating with Dep Art Gallery since 2020.
Chun Kwang Young is among the artists who garnered Korean art international attention. The elements of his work borrow from religion, spirituality, identity-culture, and matter-space. Rooting in the tradition of Tongbulgyo (Korean Buddhism), the tiny packets, the hallmark of Chun’s research, do not exist in isolation. The single packet is only of value in relation to the totality of all elements. In a similar vein, spirituality is only attained with the viewer who has not only a complicit, but a necessary function. Finally, the works of Chun combine matter and space, they leave the pictorial surface to enter in space to interact with the viewer.