Pino DEODATO

Vede lontano

12 settembre - 15 ottobre 2022

Pino Deodato

Pino Deodato. Vede lontano

A cura di Alberto Mattia Martini

13 settembre – 15 ottobre 2022

Milano, due sedi:
Dep Art Gallery - Opening: lunedì 12 settembre, ore 18.00
Galleria Il Milione - Opening: giovedì 15 settembre 2022, ore 18.30

 

L’ampia esposizione, eccezionalmente divisa in due sedi, raccoglie circa ottanta opere che, come tasselli di un grande mosaico, ricostruiscono gli ultimi quarant’anni di ricerca di Deodato – dagli anni ’80 a oggi – con un’attenzione particolare a quel momento del suo percorso che ha segnato il passaggio dalla pittura alla scultura, tema cui è dedicata la mostra presso la Galleria Il Milione, per giungere alla sua produzione più recente, esposta invece alla Dep Art Gallery.

Il percorso espositivo, a cura di Alberto Mattia Martini, mette in evidenza la volontà dell’autore di «guidarci in un percorso narrativo per immagini» trovando, ora nella pittura ora nella scultura, lo strumento migliore per esprimersi.

Alla Galleria Il Milione, sono esposte circa cinquanta opere organizzate in installazioni che accostano lavori sia pittorici – meno recenti – che scultorei – più attuali – cui talvolta l’artista ha attribuito lo stesso titolo, a sottolineare come Deodato sia passato, negli anni, a esprimersi da un medium all’altro per raccontare la medesima “storia”, avvalorandone ed indagandone ulteriormente i concetti.

Proprio i titoli ricoprono un ruolo fondamentale nel lavoro dell’artista diventando parte integrante e necessaria delle opere, rendendole da un lato più evocative e dall’altro più chiare nel messaggio di cui sono portatrici. “Mangiava le lucciole per vederci meglio”, “Un popolo di piante”, “Chiodo fisso” sono opere emblematiche del pensiero dell’autore che ha sempre voluto esprimere questioni etiche, estetiche e filosofiche profonde che stanno a cuore all’uomo contemporaneo.

La Dep Art Gallery espone circa trenta lavori realizzati a partire dal 2010. Lo spazio al piano superiore è dedicato in particolare ad uno dei soggetti iconici di Deodato, le “Biblioteche”, a volte intese come fonte di conoscenza, a volte rappresentate come trincee dietro le quali l’uomo si nasconde. In queste sculture, l’artista colloca il suo piccolo personaggio – ricorrente nella maggior parte dei suoi lavori – mentre cerca di appropriarsi di tutto lo scibile umano, credendo di potervi trovare la Verità, altro tema cui l’artista si è dedicato a lungo. 

Nel piano inferiore è invece allestita un’imponente installazione dal titolo “Il Direttore d’Orchestra”: vasi, o coppe, di varie forme e dimensioni e dal forte simbolismo iconografico, sembrano rivolgersi verso un “omino” che li dirige come strumenti musicali.

Pino Deodato usa un linguaggio fatto di estrema sintesi per riappropriarsi dei valori profondi che la civiltà odierna sembra aver smarrito: «Cerco di affrontare temi complessi in modo semplice – dice l’artista – che è poi quello che l’arte dovrebbe fare: rendere accessibili a tutti argomenti difficili».

Significativa in questo senso è l’opera “Vede lontano”, da cui l’esposizione trae il titolo, che fa da trait d’union tra le due sedi espositive poiché in entrambe ne viene esposta una versione: «In una, un uomo posizionato all'apice di un parallelepipedo osserva il mondo sotto di lui, nell'altra è sospeso nel vuoto mentre scruta all'interno di un cannocchiale-cono. Una sorta di punto d'osservazione privilegiato, dal quale poter indagare e quindi riflettere sulla contemporaneità», spiega il curatore.

La mostra è accompagnata da due pubblicazioni, edite dalle due gallerie, con testi di Alberto Mattia Martini.

L'intervista con il curatore
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L'intervista nello studio
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Pino Deodato. Vede lontano

Curated by Alberto Mattia Martini

September 13th – October 15th 2022

Milan, two venues:
Dep Art Gallery – Opening day: Monday, September 12th, 6 pm
Galleria Il Milione – Opening day: Thursday, September 15th 2022, 6.30 pm

 

The wide-ranging exhibition, exceptionally divided into two venues, features about eighty works that, like pieces of a large mosaic, retrace the last forty years of Deodato’s research – from the 1980s to the present – with a special focus on that moment in his career that marked the transition from painting to sculpture, the theme to which the exhibition at Galleria Il Milione is dedicated, to his most recent production, on display at Dep Art Gallery instead.

The exhibition itinerary, curated by Alberto Mattia Martini, highlights the author's desire to «guide us along a narrative path through images» finding, both in painting and in sculpture, the finest means to express himself.

Galleria Il Milione displays about fifty works organized in installations that juxtapose both pictorial – less recent – and sculptural – more current – works to which the artist has at times attributed the same title, emphasizing how Deodato has, over the years, moved from one medium to another to tell the same “story”, further validating and investigating its concepts.

It is precisely the titles that play a fundamental role in the artist’s work, becoming an integral and necessary part of his artworks, on the one hand making them more evocative and on the other clearer in the message they carry

“Mangiava le lucciole per vederci meglio”, “Un popolo di piante”, “Chiodo fisso” are emblematic works of the author's thought as he has always wanted to express profound ethical, aesthetic and philosophical issues that are close to contemporary man’s heart.

The Dep Art Gallery exhibits about thirty works made by the artist beginning in 2010. The upstairs space is dedicated in particular to one of Deodato’s iconic subjects, the “Biblioteche”, sometimes understood as a source of knowledge, sometimes represented as trenches behind which man hides. In these sculptures, the artist places his little character – recurring in most of his works – as he tries to gain possession of all human knowledge, in the belief that he can find Truth there, another theme to which the artist has long devoted himself. 

On the lower floor, however, is an impressive installation entitled “Il Direttore d’Orchestra”: vases, or cups, of various shapes and sizes and with strong iconographic symbolism, seem to turn toward a “little man” who conducts them like musical instruments.

Pino Deodato uses a language of extreme synthesis to reclaim the profound values that modern civilization seems to have lost: «I try to deal with complex issues in a simple way,» says the artist, «which is what art should do: make difficult topics accessible to everyone».

Meaningful in this sense is the work “Vede lontano”, from which the exhibition takes its title, acting as a trait d'union between the two exhibition venues since both exhibit a version of it: «In the one, a man placed on top of a parallelepiped observes the world below him; in the other, he is suspended in the void while peering into a telescope-cone. A sort of privileged viewpoint from which to investigate and thus ponder contemporaneity», the curator explains.

The exhibition is accompanied by two catalogues, published by the two galleries, with texts by Alberto Mattia Martini.

The interview with the curator 
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The interview in the Studio
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