Alberto Gianquinto
Opere 1961 - 2000
A cura di Stefano Castelli
Catalogo con testi di Piero Boccuzzi e Stefano Castelli
Inaugurazione sabato 18 novembre 2006 ore 18-22
Dal 18 novembre 2006 al 13 gennaio 2007
Alberto Gianquinto è uno dei pittori più significativi e trasversali del secondo dopoguerra italiano.
Nato a Venezia nel 1929, inizia a dedicarsi alla pittura sotto la guida di Luigi Cobianco.
A partire dalla seconda metà degli anni cinquanta conosce la sua esplosione, presentando le sue prime personali e partecipando alla Biennale di Venezia del 1956 e del 1962 e alla Quadriennale di Roma del 1959.
Nel 1963 si associa al movimento romano Il pro e il contro, con Attardi, Vespignani, Farulli, Calabria e Guccione.
Il suo impegno nel Partito Comunista Italiano trova espressione nelle tele dedicate ad avvenimenti politici e sociali. Contemporaneamente la nascita del figlio Nino ispira la trattazione di temi intimisti e personali: negli anni, numerose tele saranno dedicate ai compleanni del figlio.
Partecipa di nuovo alla Biennale nel 1978 e alla Quadriennali del 1965 e 1969.
Fra il 1969 e il 1981 realizza le sue opere più celebri, legate alla testimoninanza politica: A Guevara, Sugli spalti (1969), Ottobre, No alla repressione, La marcia, Le barricate (1970), Il 1975 (contro la repressione poliziesca dei moti studenteschi), Il drappo rosso (1979, per i suoi cinquant’anni), la Stele di Pio La Torre (1981, dedicata al sindacalista assassinato dalla mafia).
Nel 1983 si traasferisce nella campagna jesolana, che lo ispirerà per una serie di dipinti in cui trasfigura il paesaggio.
Nel 1986 dipinge la prima di una serie di rifacimenti del dipinto dedicato a Che Guevara. Si dedica poi, oltre ai paesaggi, alle intense opere dedicate alle Bagnanti ealle Nude. A questo periodo appartengono anche altre visioni muliebri (Maternità) e nature morte.
Muore a Jesolo nel 2003. Nell’ultimo quadro, Corteo, un piccolo drappello di uomini con le bandiere rosse esce dalla tela, silenzioso ed enigmatico.
La mostra alla galleria Dep Art comprende 13 opere che rappresentano numerosi periodi e temi di Alberto Gianquinto. Per l’occasione verrà pubblicato un catalogo a colori di 56 pagine con testi di Piero Boccuzzi e Stefano Castelli, comprendente anche importanti opere non in mostra.
L’interesse per questo artista è testimoniato dalla mostra museale che Marco Goldin ha organizzato a Brescia fino al gennaio 2007.